L’area di intervento si presenta come un ampio vuoto urbano che interrompe un tessuto residenziale omogeneo e regolare, a bassa densità insediativa, costituito da villette unifamiliari e palazzine, facilmente riconoscibili lungo i confini est e ovest dell’area. A livello urbanistico, iI progetto propone un gesto di continuità con il contesto, sia per quanto riguarda il disegno urbano, che la possibilità di connessione con le funzioni urbane adiacenti. L’area è così ridisegnata in modo regolare, per fasce dirette lungo l’asse nord sud, la cui larghezza si confronta con la scala del tessuto urbano esistente, e diventa così occasione di riqualificazione del parco e integrazione di nuove funzioni.
Lo sviluppo volumetrico dell’edificio, parte conclusiva del sistema urbano sopra descritto, definisce una immagine chiara e riconoscibile. Come risposta alle specifiche richieste del bando e alla necessaria relazione con il parco, il piano terra si articola in tre volumi con funzioni diverse, uniti da una hall vetrata su tutti i lati che mette in relazione la piazza di ingresso e il parco circostante. Il piano primo invece, ospita la biblioteca, che rappresenta quasi la metà della volumetria totale: visto dal parco, appare come un volume unico e stereometrico, ma internamente risulta articolato e frammentato da patii, terrazze e doppie altezze . L’involucro dell’edificio è un rivestimento in cotto, materiale tradizionale della Pianura Padana, che viene in parte rielaborato rispetto all’uso classico e riproposto in due diverse declinazioni. Le facciate del piano terra sono rivestite in mattoni in cotto, posati a cortina, che a episodi puntuali si diradano e creano dei paramenti murari semitrasparenti capaci di filtrare la luce solare e mantenere la continuità dell’involucro. Visto dall’esterno, questo gioco di rotazione degli elementi genera un duplice effetto: se di giorno, la facciata è un nastro continuo, di notte diventa una scatola traforata che illumina il parco circostante.